La fame ci ha definito

Oggi sembra impossibile ma la fame è stato il primo motore che ci ha portato ad evolverci da semplici scimmiette a quello che siamo oggi…

Potremmo dire che la fame è stata il motore della nostra evoluzione.Risultati immagini per steve jobsSiamo scesi dagli alberi e lentamente abbiamo acquisito la postura eretta perché il cibo che ci da gli alberi non ci bastava.

Siamo dovuti uscire dalla nostra area di confort (L’albero) per andare verso lo sconosciuto a causa della fame.

La fame è stata per milioni di anni il motore di scelta delle nostre azioni, tutto è cambiato quando abbiamo smesso di avere fame

Non a caso qualcuno diceva Stay Hungry stay foolish….

La motivazione

Non potremmo parlare di fame senza parlare di motivazione:
Per motivazione si intende una condizione che determina la direzione e l’intensità del comportamento

La motivazione viene sperimentata ogni giorno quando abbiamo fame o sete, tendenzialmente cercheremo di soddisfare il bisogno che emerge e quindi avvicinarci a quello che può placarlo.
(es. sete:vado verso la il bicchiere di acqua e lo bevo, fame:cerco un bar per mangiare qualcosa)

Una importante distinzione portata dal collega Andrea Ciraolo è data dalla motivazione interna ed esterna (intrinseca ed estrinseca se vogliamo essere precisi).
Da bambini la principale fonte di motivazione che orienta il nostro comportamento sono i nostri genitori, quindi una motivazione estrinseca, posta fuori di noi.
Via via che cresciamo e ci responsabilizziamo facciamo nostri i valori e regole di comportamento e iniziamo ad avere un motore che più risponde alla motivazione intrinseca.
E’ grazie alla motivazione che possiamo costringerci a trascurare quello che desideriamo fare (mangiare tantissimi dolci mentre guardiamo netflix) e fare cose che non vorremmo fare (completare quella presentazione in lingua inglese per domani).

Possiamo dire che sia la motivazione estrinseca che quella intrinseca funzionano allo scopo ma la quest’ultima funziona meglio.
Possiamo pensare che la prima sia un’auto scomoda e antiquata mentre l’altra un auto moderna e comoda, sarà sicuramente più semplice raggiungere l’obiettivo con la seconda.

Ho fame oppure ho voglia?

Sappiamo sempre distinguere tra fame e voglia di qualcosa?
Se avete dei figli noterete questa differenza ancora di più, difficilissimo fargli finire la verdura e poi vogliono il dolce.
Mia sorella da piccola diceva spesso “ho fame di cioccolato”

Nella maggior parte dei casi non abbiamo fame ma abbiamo voglia di qualcosa.
ma cosa ci fa propendere per un té verde piuttosto che per una birra?
Per rispondere a questa difficile domanda dovremmo analizzare gli incentivi che variano soggettivamente da persona a persona, in base al contesto sociale, culturale e soprattutto alle abitudini instaurate nel corso degli anni.

Lo shift per iniziare a dimagrire, le strategie di Andrea

Andrea ci racconta di quando pesandosi è arrivato a tre cifre.
In quel momento si è detto “sto esagerando, non posso più nascondermelo”

Ha quindi iniziato a farsi più domande permettendosi di guardarsi da una diversa prospettiva. senza valutarsi e darsi degli obiettivi ma dandosi il tempo che gli serviva.
Lavorando sulla consapevolezza ha cercato di capire cosa scattava in lui quando aveva voglia di qualcosa ma non si trattava realmente di fame.

A proposito di consapevolezza, sapevi che guardandoti mentre mangi allo specchio mangerai meno?
E’ palese che se ti guardi allo specchio diventi più consapevole di te stesso, e se sei più consapevole normalmente ti abbuffi di meno.

Vediamo insieme alcune strategie che sono emerse dalla chiacchierata con Andrea:

  • Piuttosto che rinunciare all’abbuffata, cambia l’ordine delle cose che vai a mangiare: mangia prima gli alimenti più sani e successivamente quelli meno. In tal modo inevitabilmente mangerai meglio senza che tu la viva come rinuncia
  • Il buchetto per alzarsi dal tavolo: tante volte quando andiamo al ristorante ci teniamo il buchetto per il dolce, mangiamo ma lasciamo un po’ di spazio per il premio finale.
    Dovremmo provare a fare la stessa cosa per alzarsi dal tavolo, cioè lasciare un ulteriore buchetto non solo per il dolce (a quello non si rinuncia!) ma per alzarsi dal tavolo senza la classica pesantezza che si prova dopo un importante pasto
  • Mangia lentamente e aspetta un po’ prima di mangiare il dolce
    Questo perché il corpo ci mette del tempo per farci percepire la sensazione di sazietà, inoltre sui benefici del mangiare lentamente ho già parlato ampiamente nella puntata fai ballare i 32
  • Non sentirti obbligato a finire il piatto, avanza il boccone nel piatto
    Ricordati che puoi chiedere la doggy bag per portarti a casa il cibo e mangiarlo direttamente domani; tutti i ristoranti te lo lasciano fare e non ce nulla di cui vergognarsi.

Con questa finisce la prima parte della intervista. Qui di seguito ci sono i contenuti della prossima puntata in anteprima per te, appena uscirà la nuova puntata il player qui sotto sarà utilizzabile

La omeostasi

Il nostro corpo tende all’equilibrio,
ad esempio appena iniziamo a sentire freddo mettiamo in atto delle azioni con l’obiettivo di riscaldarci o di ridurre la fonte del nostro disagio e tornare nel valore dove stiamo bene.

Ma pensiamo di essere da poco usciti da lavoro, sono le 17:30. In questo momento non abbiamo molta fame ma passiamo davanti ad un panificio e sentiamo un profumo irresistibile di pane e di pizza. Magicamente compare la fame!
In questo esempio uno stimolo esterno ha creato un bisogno che fino a poco prima non c’era. Funzioniamo così sempre

L’evoluzione non ci aiuta

Reagiamo così bene ai cibi dolci perché milioni di anni fa gli unici prodotti dolci esistenti erano i frutti.
Il cibo dolce ci da calorie velocemente assimilabili; nel passato le calorie non erano abbondanti come oggi.

Al tempo stesso proviamo normalmente avversione per le cose amare. I componenti amari di certe piante presenti in natura possono renderle velenose per l’uomo.
L’amaro in altre parole è il distintivo di un tipo di veleno naturale che si trova frequentemente.
Gli antenati che evitavano le piante amare potevano quindi riuscire a evitare tali veleni con maggiore efficacia

Ad oggi tutto questo non vale più, abbiamo bevande amare che però non sono velenose e una marea ci cibi ricchi di calorie.
Il problema è opposto!

Consigli di sopravvivenza al supermercato

Entrare in un supermercato e uscire spendendo molto più di quello che pensavamo a me ed Andrea capita molto frequentemente.
Possiamo pensare al supermercato come un luogo dove tutto quello che ci circonda ci sta invitando a spendere soldi. Tutto è studiato per invitarci a mettere nel carrello quanti più prodotti possibili, magari dandoci l’idea che non troveremo di nuovo quel prodotto particolare perché è una limited edition, perché è in sconto quindi magari domani costerà di più.

  1. La prima regola è Non andare a fare la spesa quando hai fame
    Te lo dico anche per esperienza personale, ogni volta che sono andato a fare le spese ed avevo fame compravo molte più golosita (salate o dolce non fa differenza)
  2. La seconda regola è abbastanza banale, ma nella banalità si nascondono le verità:
    Utilizza una lista della spesa! e per tal motivo ti consiglio la app BRING! presente sia per IOS che per ANDROID
    permette di condividere la propria lista della spesa e in più permette di estrarre gli ingredienti da comprare direttamente dalle ricette che si condividono all’app
  3. Fare la spesa online
    Per alcuni prodotti va benissimo, forse per i freschi no. Ma comprare online oltre a farci risparmiare il tempo per raggiungere il negozio, ci permette di essere più lucidi negli acquisti perché mettiamo in lista solo quello che effettivamente ci serve.
    Non sono convintissimo di questo consiglio, nei negozi online siamo molto più tracciati che nella realtà(per ora ai supermercati nessuno ci insegue per capire quanto tempo ci soffermiamo a guardare un determinato prodotto). Però forse riusciamo a resistere un po’ di più online che dal vivo
  4. Occhio agli ipermercati
    Tanta scelta, troppa scelta non sempre è la soluzione giusta. E’ vero che possiamo risparmiare all’ipermercato ma troviamo molti più prodotti e gli ipermercati sono ancora più pronti a stimolarci all’acquisto. Pensiamo di risparmiare andando all’ipermercato e invece va a finire che spendiamo molto di più

L’Alliestesia

L’ultima cosa di cui abbiamo parlato è l’alliestesia:
Memorie di Angelina: May 2010

Alliestesia significa che qualsiasi stimolo esterno che corregga un problema interno è sperimentato come piacevole.
Il che tradotto in lingua comprensibile:
Quando abbiamo tanta fame il cibo ci sembra più buono.Come possiamo usare l’alliestesia a nostro vantaggio?
Mangiando cibi salutari ma che non amiamo quando abbiamo molta fame.

Pensiamo agli antipasti…spesso non sono molto sani (patatine, cocktail, arachidi). Magari potremmo sostituire l’antipasto (che spesso mangiamo con grande voracità) con un buon pinzimonio (foto qui a lato)

Andrea quando ci ha consigliato di mangiare prima gli alimenti più sani seguiva proprio questi principi!

Contenuto speciale

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Per questa puntata ho creato un mini-manuale di tecniche di sopravvivenza alla spesa al supermercato, alcune dritte te le ho già dette durante la puntata del podcast, ma te le riporto più approfondite e con degli esempi pratici che ti possono aiutare a risparmiare e comprare solo quello che veramente ti serve.
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Fonti e riferimenti

Riferimenti per le ricerche e l’immagine della lingua da Atkinson & Hilgard’s – Introduzione alla psicologia, ed. Piccin
immagine di copertina da pixabay
Suoni SFX della puntata da Freesound.org
Grazie ad Alessandro Meneghini per la sigla iniziale e finale

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Commenti: 1

  1. […] Ciraolo l’ultimo argomento su cui avevo parlato era la omeostasi (puoi riascoltare la puntata qui). Partendo dal concetto di tendenza all’equilibrio parliamo di qualcosa che può per certi […]

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